Palazzo Brando

Urbano Brando fu il Presidente del Comitato carbonaro e i documenti rinvenuti nelle sue tasche al momento del suo arresto sono molto importanti perché tutti gli storici fanno risalire la nascita della Carboneria nel Meridione al 1812 mentre da quei documenti si evince che era presente già dal 1808 e la sua figura fu molto importante da questo punto di vista. Essere affiliato alla massoneria gli servì soprattutto per entrare nelle grazie dei francesi, poiché grazie ad essi riuscì ad entrare in Italia dopo l’esilio e la massoneria, si sa, era appoggiata dai francesi ma egli sottobanco organizzava vendite Carbonare per liberarsi di loro! Egli aveva conosciuto le idee liberali già dal 1794 quando ancora era uno studente di giurisprudenza dell’Università di Napoli, idee che poi nel 1799 sfoceranno nella rivoluzione napoletana.

Urbano Brando venne da Carbone ad Episcopia per convincere il barone a piantare l’albero della libertà ma poi, dopo la caduta della Repubblica, fu arrestato e mandato a Marsiglia mentre altri, invece, furono giustiziati come Mario Pagano. Tutti o quasi erano massoni perché nelle logge potevano esprimersi liberamente infatti le idee della rivoluzione francese nacquero proprio in questi circoli: Voltaire, Montesquieu, Diderot lo erano e la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino nacque probabilmente proprio in quei contesti. Non a caso fu un francese Lauberg, stabilitosi a Napoli, a portare queste idee e Brando frequentava le sue riunioni. Così come dal discorso del figlio di Urbano si evince che conosceva Mario Pagano e lottavano insieme per la libertà!!

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